Vini e Vitigni Perugia - Umbria

Descrizione DOC nel perugino

La filosofia produttiva enologia dell'Umbria si inserisce in un contesto territoriale caratterizzato da elementi paesaggistici e naturalistici ancora intatti, dove la coltura della vite tratteggia e spesso demarca la fisionomia irregolare della collina umbra. Osservando i lineamenti del paesaggio rurale, sembra quasi che la vite abbia strappato a forza porzioni di terreno ala macchia mediterranea, selvaggia, quasi spontanea.

L'area DOC Colli Perugini comprende in parte i territori dei comuni di Perugia, Deruta, Marsciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio e Piegaro, in provincia di Perugia, e San Venanzo in provincia di Terni. I vigneti sono ubicati in terreni di piano e fondovalle e quelli ad una quota superiore ai 450 m e 500 m s.l.m. rispettivamente per i vitigni a bacca nera e bianca. Questa zona, che si estende a Sud di Perugia sulla destra del fiume Tevere, ha un clima e un'esposizione particolarmente favorevoli alla viticoltura.

Il suolo di questa zona è in genere argilloso con una forte componente calcarea, riscontrabile nel colore chiaro del terreno.

Come in molte altre zone, anche in questa esistono testimonianze dell'attività vitivinicola di Etruschi e Romani. Gli Statuti comunali conservati negli archivi storici contengono numerosi capitoli che stabilivano le zone da destinare a vigneto, le modalità per determinare l’epoca della vendemmia e regolavano il commercio del vino. Nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino al riconoscimento della denominazione di origine avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica del 21 Ottobre 1981.

E' interessante notare come, nei Colli Perugini, siano ancora presenti antiche varietà di vitigni autoctoni, quali il Mostiola, il Tintarolo, la Pecorina e il Lupeccio.

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